La giovane è stata prima accoltellata con 20 pugnalate e poi bruciata viva. Un fatto che ha lasciato inorridito il paese intero di Corigliano Calabro che ora si stringe intorno alla famiglia della giovanissima; oggi nella cittadina é stato organizzato un corteo di studenti partito dall’istituto tecnico commerciale Luigi Palma, un corteo che si è concluso alle 13 sotto casa della ragazza.
Striscioni di solidarietà e palloncini bianchi in segno di vicinanza alla famiglia, un ultimo saluto per una vittima, un’altra della violenza cieca. Il fidanzatino nei giorni scorsi è stato sentito dagli inquirenti, rilasciando la confessione di quanto fatto. È stato lui ad ammettere di aver dato fuoco alla giovane, mentre lei era ancora viva, senza versare una lacrima, senza un minimo segno di pentimento. È stata con la sua confessione che è stato ritrovato il cadavere di Fabiana. Le motivazioni che hanno spinto il giovane a questo orrendo delitto sembrerebbero essere legate a questioni di gelosie, nate in seguito a un periodo in cui i due giovani avevano concluso la loro relazione.
Il giovane non era nuovo a episodi di violenza, gli amici di Fabiana hanno confermato che lui la picchiava. Una folla inferocita si è radunata di fronte la caserma dei Carabinieri, la tensione e la rabbia degli abitanti di Corigliano Calabro è stata tanta, per questo l’arcivescovo di Rossano – Cariati, Santo Marcianò, ha invitato tutti a trovare gesti di solidarietà, amore, perdono per non fare sentire sole le vittime di questa tragedia.
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